SISMICA A RIFRAZIONE

Dettagli

  • Lavoro Eseguito: Sismica a Rifrazione
  • Luogo: Desenzano del Garda, Brescia, Bagolino, Trento, Riva del Garda

Descrizione

La sismica a rifrazione è un metodo di prospezione geofisica attiva che permette di ricostruire geometrie e spessori del sottosuolo, profondità del substrato (entro i limiti di penetrazione del metodo), la verifica di eventuali discontinuità laterali, mediante lo studio della propagazione di onde elastiche generate in superficie.
L’indagine sismica a rifrazione consiste quindi nell’esecuzione di uno stendimento sismico per l’acquisizione delle onde longitudinali (onde P) e onde trasversali (onde Sh) ed elaborazione dei dati secondo tecniche tradizionali e/o tomografiche.
I valori delle velocità sono stimati in funzione dei tempi di primo arrivo delle onde sismiche generate in diversi punti sulla superficie topografica rilevate dalla stesa sismica costituita alternativamente da una serie di geofoni verticali e orizzontali.
In fase di acquisizione la scelta della geometria dello stendimento ed in particolare del posizionamento dei punti di energizzazione viene determinata dall’esigenza di definire in maniera corretta eventuali rifrattori inclinati (scoppi coniugati) e/o con andamento irregolare (scoppi interni). L’allineamento sismico a rifrazione prevede l’utilizzo di 24 geofoni, con esecuzione scoppi interni ed esterni alla stesa sismica, per un totale di circa 5, 7 o 9 punti di sorgente. Le geometrie di acquisizione risultano dipendere, oltre che dalla profondità massima di indagine richiesta, dalle caratteristiche del sito e della logistica dei luoghi.
I dati rilevati vengono quindi elaborati mediante la predisposizione di un diagramma tempi-distanze che si ottiene mettendo in ascisse le distanze intergeofoniche ed in ordinate i tempi dei primi arrivi; la retta risultante è chiamata dromocrona. Si procede quindi a ricostruire l’andamento delle dromocrone relative a ciascuno scoppio, al fine di valutare i tempi di primo arrivo prescelti, scegliere il numero dei sismostrati del modello da adottare, e di eseguire una verifica della qualità dell’acquisizione effettuata. I diversi metodi di interpretazione di sismica a rifrazione di superficie si basano tutti sull’analisi delle onde P o S e la loro scelta è legata a specifici campi di applicazione, che dipendono principalmente dalla complessità sismostratigrafica ipotizzabile per il sottosuolo da indagare.
Si ritengono maggiormente idonei a tener conto della complessità dell’assetto geologico-strutturale e morfologico del sito oggetto di studio, il metodo reciproco generalizzato (G.R.M.) ed il metodo tomografico.
I valori di velocità delle onde P ed S e gli andamenti dei sismostrati ottenuti con metodi di sismica a rifrazione tradizionali (metodo GRM) sono riportati nella sezione sismostratigrafica ricava con il metodo tomografico, in modo tale da confrontare graficamente e geometricamente i risultati ottenuti dei due metodi e di pervenire alla definizione di un unico modello geofisico interpretativo dell’area indagata.
Ottenuto il modello sismostratigrafico del sottosuolo indagato, partendo dai valori di Vp e Vs, mediante formule empiriche di letteratura è possibile infine determinare le caratteristiche fisico-meccaniche attraverso la stima dei moduli elastici dinamici di ciascuno degli orizzonti sismotratigrafici riconosciuti.

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