ESAC
INDAGINI GEOGNOSTICHE,
Crestana esegue caratterizzazioni sismostratigrafiche mediante tecnica ESAC (Extended Spatial Autocorrelation Method).
Tramite la registrazione dei microtremori come sorgenti sismiche con stendimenti bidimensionali e attraverso il processo di inversione della curva di dispersione effettiva (anziché modale), è possibile identificare il profilo di velocità delle onde di taglio Vs del sottosuolo indagato e quindi di determinare il valore Vs30 per la classificazione sismica in ottemperanza al D.M. 14/01/2008 (Norme Tecniche per le Costruzioni).
ESECUZIONE DELLA PROVA
Nel metodo ESAC si registra il segnale relativo a microtremori spontaneamente presenti nell’ambiente, cioè sollecitazioni di qualsiasi origine, provenienti da sorgenti ignote e isotropiche (disposte in tutte le direzioni) rispetto ad uno stendimento sismico non lineare. In assenza di spazi sufficientemente lunghi e in presenza di ambienti urbanizzati, acquisizioni con stendimenti 2D (a “L”,croci o cerchi) e di breve durata, consentono in maniera speditiva ed economica l’analisi del microtremore sismico. L’acquisizione secondo una geometria bidimensionale ovvia ad alcuni problemi legati alle velocità apparenti, presenti nei dati acquisiti mediante array unidirezionali (ReMi).
Uno stendimento ESAC è realizzato mediante l’utilizzo della classica strumentazione per l’esecuzione di una prospezione sismica a rifrazione con geofoni a componenti verticale da 4,5 Hz disposti secondo una geometria 2D (a “L”,croci o cerchi). Al contrario di ciò che avviene con le tecniche attive, il metodo ESAC, consente una rapida ed agevole acquisizione dei dati senza dover operare con una sorgente attiva e l’acquisizione può essere eseguita, al limite, anche da un solo operatore.
ELABORAZIONE DEL SEGNALE
Con la metodologia ESAC viene studiata la direzionalità del microtremore e valutata la velocità di fase alle diverse frequenze. Il metodo consente di definire la cosiddetta curva di dispersione effettiva, che rappresenta una combinazione delle diverse curve modali “pesate” in base al loro specifico contenuto energetico nel sito.Nel caso di profili normalmente dispersivi, la curva di dispersione effettiva coincide con la curva relativa al modo fondamentale.
In altri casi, per esempio in presenza di inversioni di velocità o di forti contrasti di impedenza sismica, la curva di dispersione effettiva risulta frutto di una combinazione dei diversi modi in funzione della relativa energia. Un vantaggio quindi della tecnica ESAC è quello di non dovere identificare (come in altre metodologie) i vari modi di vibrazione, che sono invece trattati, più semplicemente, in modo unitario.
Mediante software dedicato viene calcolata automaticamente la curva di dispersione effettiva, dalla quale può essere eseguita la modellazione delle velocità di taglio (Vs). Le analisi ESAC sono mirate ed utili a definire le basse frequenze, ma non risultano altrettanto efficaci alle alte (ove invece le analisi di sismica attiva si rivelano decisamente superiori).
Per questo motivo Crestana propone l’utilizzo di tecniche passive con analisi congiunta con dati provenienti da sismica attiva (ESAC+MASW) al fine di risalire ad un modello sismostratigrafico affidabile lungo tutta la profondità di indagine.
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